Ancora oggi troviamo tra i non addetti ai lavori difficoltà nel comprendere cosa sia il Coaching e, soprattutto, quali possano essere i concreti benefici per chi si immerge in questo percorso.

A cosa serve il Coaching? Perché mai dovrei acquistarlo?

Il Coaching è uno dei modi più efficaci ed efficienti per agevolare l’evoluzione personale/professionale atta a farci raggiungere i nostri obiettivi.

Tutti noi sappiamo cos’è un obiettivo: un traguardo da raggiungere (una Laurea – una promozione – una gara sportiva – un maggior benessere o autostima ecc..). Pochi lo hanno chiaro e credibile per loro stessi: si pensa al traguardo e nello stesso istante ci vengono in mente tutti buoni motivi che ci giustificano la sua irraggiungibilità “…sarebbe bello poter andare in palestra almeno 2 volte a settima ma …non ho tempo!”.

Quindi un Coach prima di tutto deve consentire al cliente la possibilità di definire correttamente un obiettivo: raggiungibile – sfidante – sotto il proprio controllo – misurabile ed ecologico (in linea con quanto desiderato dal cliente anche rispetto ai propri valori).

E quando si parla di “evoluzione personale/professionale” ci riferiamo a tutto quel bagaglio di apprendimenti che occorre impartirsi (abitudini – comportamenti – modo di pensare – diversi modi di vedere le cose) per diventare la persona in grado di raggiungere l’obiettivo desiderato.

Quando emergono desideri di ottenere dei traguardi, occorre fare i conti con la propria storia e su come ce la narriamo: gli stessi contenuti posso avere una narrazione da Eroe Epico piuttosto che da “Fantozzi”. Inoltre la propria storia e la sua “narrazione interna”, contengono una serie di risorse o di impedimenti che possono mobilitare o frenare energia propulsiva.

Se quando penso di voler conseguire un traguardo importante, mi racconto che non sono adeguato per qualche “convinzione” …traete voi le conseguenze di quale effetto potrà avere!

Molte persone (e anche molte aziende), rinunciano quindi già nella fase di “desiderio” ad occuparsi concretamente del loro obiettivo. E solo una parte di questi, riesce a impostare una strategia operativa e a passare all’azione. Un’altra parte di quest’ultime scopre poi che le azioni che sta attuando non sono adeguate ad ottenere l’obiettivo. Com’è possibile? Poiché spesso ci sono obiettivi che necessitano di nuove azioni e quindi di un nuovo modo di pensare e/o di vedere la realtà. D’altronde “Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose” (A. Einstein)

Il Coach, in partnership (collaborazione alla pari chiara e fiduciaria) con il cliente, interviene innescando nel cliente un processo di autoconsapevolezza sulle risorse di cui dispone e che deve acquisire per attivarsi nel conseguimento dei nuovi risultati desiderati.

Spesso le nuove risorse sono delle nuove convinzioni. Sono dei cambi di comportamento. Sono degli stimoli che consentono di vedere la realtà da altre angolazioni e consentire cosi nuove possibilità e azioni atte a creare i risultati attesi.

Il Coaching evolutivo raccoglie proprio questo tipo di mandato: quello di facilitare il raggiungimento di obiettivi attraverso uno sviluppo interiore che può toccare diverse dimensioni della persona (la sfera cognitiva, di acquisizione di significato, ma anche quella emozionale, corporea).

Oggi sempre più c’è bisogno di agenti del cambiamento che facilitino uno sviluppo di autoconsapevolezza, motivazione pro-attività, attraverso una presa di responsabilità della propria vita, che aiuti ad assumere il ruolo di “attori protagonisti” e non di “comparse” o peggio ancora di “vittime”.

La nostra scuola di formazione per Coach professionisti ha formato ad oggi 150 Coach evolutivi, che svolgono la propria attività con aziende, associazioni, scuole pubbliche, ecc.

La prossima edizione partirà in novembre 2018.

Chi desidera avere informazioni sulla nostra scuola può cliccare qui: Master in Coaching evolutivo di ICTF.

Pierluigi Ciocci
Psicologo, Coach PCC, TrainerCoach ICTF

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